Domenica16 Settembre - LA GARA


FATTO!! Sono per la seconda volta un FINISHER!!! MAAURIZIIIOOOO YOU ARE AN IRONMAAANNNN!!! Così dopo 10 ore e 15 minuti e 58 secondi lo speaker gridava il mio nome al pubblico presente! Le emozioni sono state tante, non forti come l'anno scorso perchè certe situazioni le avevo già vissute, ma è sempre incredibile cosa riesce a mettere in piedi un marchio del genere. Questa gara è stata veramente dura, una delle più dure del circuito IRONMAN, anche di Lanzaronte come ci ha detto un finalista per 6 volte a Kona che ha partecipato a 25 Ironman!! Il Galles è un bellissimo paese, a parte il fatto che non c'è una strada in piano, tutto su e giù, giù e su e soprattutto sempre, sempre, sempre vento, così sia per la frazione di bici che per quella di corsa, che partiva con i primi 3,5 km tutti in salita da ripetere 4 volte. In bici, una salita piazzata al 120 km al 19% da ripetere anche al 170km, mentalmente devastante arrivare alla fine delle frazione e fare di nuovo quella salita. Queste sono solo alcune delle difficoltà incontrate ..... la frazione di bici con continui sali e scendi ti spezza il ritmo e il vento è un muro troppo forte da combattere, stessa cosa la corsa, salita e cambi di pendenza continui per non parlare poi della temperatura dell'oceano di 15 gradi e fuori 14/15 .... insomma una gara da valutare bene prima di iscriversi. 
Io sono molto contento della gestione delle tre frazioni, gestite con senso e ritmo : dal nuoto sono uscito in 56 minuti, con un favoloso primo giro fatto in quasi 26 minuti; in bici ho dovuto fare due pit-stop per dolori alla pancia, fino al 130km ho pedalato bene, poi la stanchezza e il calo d'energie si sono fatti sentire, sono andato in riserva fino alla fine della frazione, chiusa in 5 ore e 50 minuti, dubitando anche se partire con la frazione di corsa. Mi sono cambiato completamente e sono partito decidendo di vedere come andavano i primi km, la gestione di questa corsa direi che è stata perfetta, divisa in piccoli obiettivi e fatta a passo costante, sempre presente con la mente, ascoltando il corpo, percependo i segnali che mi mandava, così da riuscire a correrla tutta, chiudendo la frazione in 3 ore e 12 minuti, ma andiamo con ordine:
la sveglia è suonata alle ore 4, colazione leggera, uno sguardo al tempo, molto nuvoloso e già con la muta indossata partiamo per la zona cambio. Si sistemano le ultime cose sulla bici, si controlla se è tutto in ordine e  tutti gli atleti vengono invitati a formare un corteo per andare alla partenza :  dalla zona cambio alla partenza c’è  da fare più di 1 km, su asfalto e per questo in dotazione ci è stato dato anche un sacchetto dove mettere le scarpe da corsa da utilizzare dall'uscita dall'acqua alla zona cambio; questo km ci verrà sottratto dalla maratona finale. Anche con indosso la muta avevo freddo, e ho recuperato il giubbotto da Marina e i guanti da Lucia che ringrazio.

Ore 7 è prevista la partenza, sono le 6.50, tutti in spiaggia, tempo grigio e freddo, ci si fa gli imbocca al lupo, quando parte l'inno Gallese, un momento emozionante, tutti i presenti cantano orgogliosi, i brividi lungo la schiena, so che tra meno di un minuto parto per il mio secondo Ironman, ma sono molto più sereno dell'anno scorso, so a cosa vado incontro e quali problemi posso incontrare, parte il conto alla rovescia e suona la sirena, si parte dritto per dritto in mezzo a tutti (più di 1600 atleti), l'acqua è freddissima, i primi 200 metri sono fatti di calci, pugni che arrivano da tutte le parti, ma sono molto rilassato, anzi rido di questa situazione, aumento il ritmo e riesco ad uscire dalla massa, la frazione di nuoto è composta da due giri da 1900mt, con corsa sulla spiaggia per ributtarsi in acqua, faccio il primo giro in un tempo bassissimo per me, 25:42 minuti, esulto sulla spiaggia e incito il pubblico, un boato si alza e mi ributto in mare, rallento leggermente, ma il tempo vola, le braccia girano che è un piacere, concludo anche il secondo giro, ora per uscire dalla spiaggia si affronta una salita fatta di 4 tornanti, dove recupero le scarpe, le indosso e con la muta ancora addosso corro per 1 km fino al T1.



  
Mi cambio completamente, salgo sulla bici e parto per il mio giro da 180km, sono sereno, pedalo con ritmo, cerco di mantenere una cadenza costante, ma è molto difficile per i continui cambi di pendenza, salita e discesa, curva, salita e discesa, ma il paesaggio è qualcosa di eccezionale, soprattutto un punto dove si scende fino al mare e si passa in mezzo a una strada stretta tra dune di sabbia alte, i km passano mentre mi godo quello che ho intorno, mi alimento costantemente e bevo piccoli sorsi, il vento aumenta e inizia a piovere, nei punti esposti, il vento è davvero forte, la temperatura scende e ho i primi problemi alla pancia, al 90km vengo raggiunto da "Mirko Honda Morandi" che sta pedalando veramente forte, scambiamo due parole, stiamo insieme per 20 km quando io sono costretto a fermarmi e trovare un posto dove "scaricarmi", senza farmi problemi di tempo scendo dalla bici tranquillo.... riprendo il mio ritmo, si ritorna verso Tenby,  dove si affronta una salita del 19%, veramente dura, in agilità salgo, ma sento che devo ancora fermarmi, affronto la discesa e mi fermo per la seconda volta; risalito, cerco di spingere di più in bici per affrontare l'ultimo anello più corto che mi porta alla zona cambio, nei pressi di Pembroke, si affronta un'altra salita dura, ma qui sembra di essere al tour de France, folla di gente da entrambi i lati, FANTASTICO, energia pura, scollino senza fatica, ma sento che sono ormai in riserva, il vento aumenta, così anche l'intensità della pioggia, ma questa volta sono attrezzato, ho tutto, mantellina, manicotti e antivento, mi copro e affronto gli ultimo 40 km veramente in sofferenza, con il tarlo in testa che al 170km dovrò rifare la salita al 19%. La preoccupazione si avvera e sono di nuovo davanti a questo muro, è un tratto lungo 500mt, ma ora sembra il Mortirolo, ogni pedalata è un crampo in arrivo, vedo gente che cammina e spinge la bici, in qualche modo cerco di tagliare la salita "zizzagando", un leggero aumento di forza e so che mi vengono i crampi, finalmente scollino e mi dico che è finita, discesa e via verso la zona cambio, ma mi sento svuotato e senza forze, metto in dubbio anche se correre l'ultima frazione di corsa, scendo dalla bici, tempo 5 ore e 50 minuti, al 110km avevo 33 di media ora sono a 30.5.... recupero la sacca e mi cambio ancora completamente, mi obbligo a provare a correre i primi km per vedere come va.


 Parto di corsa e incredibile le gambe girano, sono affaticate ma sento che ci sono, rispondono bene, il morale sale, tengo un ritmo lento, confortevole i primi km, per "assestarmi", i primi 3,5 km sono tutti in salita, diminuisco il ritmo, sono 4 giri da 10km, ma la maggior parte del percorso è in salita, non mi abbatto e pianifico l'alimentazione, Gel, Coca, Ritz sono un ottimo supporto fisico e mentale, anche la pancia non mi da problemi, anche qui come a Regensburg faccio i primi 10km con l'antivento per scaldarmi.

  
Il tempo passa veloce, certo la stanchezza aumenta, ma ci sono, la testa è presente e sono concentrato su quello che sto facendo, sui piccoli obiettivi che mi sono fissato, arrivo al 30km e devo affrontare l'ultimo giro, questa volta le salite sono pesantissime, il vento soffia sempre, rallento ulteriormente, mi prefisso di entrare in città e so che da li in poi ho solo 4km da fare, guardo gli altri atleti e vedo che io no sto andando così male, finalmente entro in città e con l'aiuto del pubblico e dei miei compagni di viaggio cerco di aumentare il ritmo, arrivando finalmente sul tanto agognato tappeto rosso, dove mi attente la gloria, dove mi attende il pubblico, dove mi attende lo speaker che mi urla ancora MAAURIZIIIOOOO YOU ARE AN IRONMAAANNNN!!!  


  
Le emozioni sono sempre intense, il pubblico è una cosa da non credere, lo spirito di condivisione e di sostegno che hanno, dal primo all'ultimo lo incitano e lo spingono ad andare avanti a non mollare.
Il posto, l'hotel, i compagni di viaggio tutto è filato liscio, una trasferta fatta di risate e spensieratezza che ha contribuito a fare calare la tensione della gara.

Complimenti Claudio e Daniela, al loro primo Ironman, uniti nella vita e uniti all'arrivo

A Mirko, grande prestazione la sua, emozionato alla partenza emozionato all'arrivo..

A mio fratello Luca, con tutte le sue incertezze sulla preparazione, ha scelto proprio una gara dura per il debutto..

A Paolo compagno di ogni sfida...

A Roger anche in mezzo alle difficoltà, pronto a non mollare mai..

Al veterano Adriano lui IL VERO IRONMAN della compagnia


Infine alle nostre supporter, freddo, vento e pioggia non le hanno fatte tremare, sempre in prima linea a sostenerci e incitarci....


Ma soprattutto grazie a te, ancora una volta al mio fianco, la forza più grande per arrivare al traguardo..







 Grazie a tutti voi....

Commenti

  1. bellissima descrizione,...rende perfettamente l'idea, anche se averla vissuta...lascia sicuramente un bel segno ;-)

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  2. Grande Maurizio, e stupenda descrizione delle tue emozioni e delle tue sensazioni. Si coglie la sofferenza che hai passato in gara. Metti una gran voglia di provarla. Mauro

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  3. Grande Mauriii,
    la prossima devi puntare allo slot per Kona!!!
    Sempre a TUUUTTTAAAAAAAAAA

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